venerdì 11 febbraio 2011

Angiola Tremonti e l'idea di sopprimere i cani

Tutto inizia così. In un ricco comune della Brianza, Cantù, una signora propone di abbattere i cani randagi se questi non trovano un'adozione entro un determinato periodo.
 

La signora in questione è Angiola Tremonti, consigliera comunale, che cerca modi per ridurre le spese del comune. La notizia ha inizialmente un risalto solo locale. Il canile, intanto, espone i cartelli: "Tremonti io voglio vivere".
 

Ma poi accade qualcosa. Accade che le notizia inizia a diffondersi, che molti si lamentano: della signora, della sua posizione, della sua crudeltà e per la via troppo facile che vorrebbe usare per risolvere i "problemi". I toni si alzano. Non sono solo gli animalisti attivi ad arrabbiarsi, sono normali cittadini che hanno in casa un animale, magari un randagio, sono i molti volontari che ogni giorno in modo silenzioso e dignitoso spendono tempo e soldi per aiutare chi è meno fortunato, poco importa se esso sia animale o persona, sono persone comuni che non ne possono più di sentire parlare a sproposito soggetti che per giunta ricoprono una carica politica.
 

La vecchiaia e la malattia, ancora non le sappiamo accettare. Un cane vecchio e malato va soppresso, e un anziano vecchio e malato? Anche lui? Il passo potrebbe essere breve. Chissà se la signora, non più tanto giovane, si è mai guardata allo specchio dopo che si è tolta il trucco e si è trovata un po' brutta e un po' vecchia e magari si è immaginata anche un po' malata. Vede signora, tutti potremo essere brutti, vecchi e  malati, ma non per questo aspettiamo l'aguzzino di turno al varco.
 

Nella notte tra 10 e l'11 febbraio 100% annimalisti attivi attaccano sulla cancellata dell'abitazione della consigliera un cartello che dice: "Tremonti la vita di ogni animale vale quanto la tua. loro non hanno padroni, al massimo convivono con noi.Dignità...da loro hai solo da imparare".
 

Ovviamente, figuriamoci, la signora dice di essere stata fraintesa (non ucciderebbe nemmeno una mosca), malinterpretata, usata per gettar fango sul fratello Giulio (Tremonti), noi le diciamo che il suo sito farà pure più visite, il suo libro magari venderà anche qualche copia in più, ma lei signora resterà sempre così piccola.






Faites entrer le chien cou­vert de boue
Tant pis pour ceux qui n’aiment ni les chiens ni la boue
 (...)
On peut laver le chien
Et l’eau aussi on peut la laver
On ne peut pas laver ceux
Ceux qui disent qu’ils aiment les chiens
À condi­tion que…
 
Lasciate entrare il cane coperto di fango.
Pazienza per quelli che non amano nè i cani nè il fango
(...)
Si può lavare il cane e anche l'acqua si può lavare
Non si possono lavare quelli che dicono di amare i cani
a condizione...


Jacques Prévert